sabato 1 febbraio 2014

Mogli e concubine


Mogli e concubine, ripubblicato ultimamente con il titolo Lanterne rosse, è un romanzo di Su Tong.

Ambientato in una Cina pre-rivoluzionaria, che fatica a lasciarsi alle spalle le usanze del medioevo, narra le vicende di Songlian, quarta moglie di Chen Zuoqian.



Songlian è una ragazza intelligente, che frequenta l’università, ma che alla morte del padre si troverà a fare i conti con la realtà cinese dell’epoca.

Sarà obbligata a scegliere: lavorare o sposarsi; decidere di diventare una maggiore o una minore, e quest’ultima sarà proprio la sua scelta.



Il titolo stesso ci propone una gerarchia all’ interno della famiglia Chen: c’è la prima moglie, Yuru, che ha più potere, poi a seguire le altre, le concubine

La freddezza, la praticità e la forza con cui Songlian sceglie il suo destino, pian piano lasceranno il posto alla gelosia, alla solitudine; alla consapevolezza di non esser l’unica, di non esser più la preferita, all’inadeguatezza verso le rigide regole, morali e non, che dominano la casa padronale.


Mogli e concubine è un romanzo duro, crudo, spietato, non c’è spazio per i buoni sentimenti, poiché è un romanzo in un cui l’arrivismo domina all’interno della famiglia stessa: tutte ambiscono al ruolo di preferita di Chen Zuoqian.

L’atmosfera è intrisa di misticismo, legato alla presenza di un pozzo maledetto, a un presagio di morte, a spiriti passati, e a quelli futuri…

In un mondo maschile e maschilista; gli uomini, ognuno a modo proprio, temono le donne e il potere che queste esercitano.

Ciò che maggiormente mi ha colpita è la figura della donna spietata, maligna, disposta a tutto, alla quale si oppone una donna sensibile, in grado di amare con tutta se stessa.


L’amore è  la debolezza di alcune, amare significa inevitabilmente avere qualcosa e qualcuno da perdere, soprattutto se stesse...